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In contumacia

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La prima volta che ho sentito questo termine, ero al liceo. Si parlava, ovviamente, di processi, di quanto cambiassero gli esiti di questi ultimi nel momento in cui l'accusato fosse assente e impossibilitato a difendersi. Anche se non tutti abbiamo avuto la pessima esperienza di essere portati in tribunale, una vicenda ben più comune è quella di essere giudicati per qualche nostra caratteristica, o errore (presunto o reale che sia) senza la possibilità di difenderci, di spiegarci, di mostrarci per ciò che siamo. Il motivo è uno solo: il punto di vista delle persone è sempre filtrato dalle loro esperienze, i loro traumi, i loro desideri e non siamo noi a decidere che ruolo abbiamo nella loro vita. Spesso diventiamo valvole di sfogo, giustificazioni di fallimenti, motivi di rabbia. Tutto, fuori dal nostro controllo. Ci hanno insegnato a rispettare gli altri, a cercare di capire cosa si aspettano da noi, per poi renderci conto di quanto questo modo di vedere la società ci abbia distru

Non me lo merito, non te lo meriti

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A quanti anni avete scoperto che la vita è ingiusta? Io, per certi versi, molto tardi. Nonostante abbia scoperto il dolore molto presto, e quindi avuto l'opportunità di imparare a conviverci precocemente, sono sempre stata la classica ragazzina a cui veniva tutto abbastanza facile. Ho capito presto che questa cosa mi avrebbe provocato dei problemi: a scuola sono sempre stata vittima di bullismo, ma hanno iniziato a categorizzare il fenomeno quando ne ero ormai uscita. Mi difendevo da sola per quel che potevo, nella maggioranza dei casi mi facevo scivolare tutto addosso, ma non sempre. Mi sono sempre avvalsa di un punto di vista molto esterno ai fatti, mi permetteva di cogliere sfumature che gli altri non vedevano e "chiudere il cerchio", il che mi ha dato un senso di responsabilità, ho iniziato a pensare che forse il mio compito fosse aiutare gli altri. Insomma io ero quella che, se il prof ci divideva in gruppi di lavoro, facevo tutto. Senza neanche accorgermene. Mentre

Poesia del mese - Maggio 2022

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La poesia del mese di maggio parla di paura, uno stato emozionale primordiale che serve per mantenerci in vita. Ma che nel nostro contesto culturale in realtà funziona molto male: non abbiamo più paura delle cose spaventose, ma di quelle belle. Paura La vita che lotta Per conservarsi avvolta In un dolore familiare Che più non ferisce Paura Vecchia paura Vorrei non averne Per guardarti negli occhi Dirti che ho paura Di tutte le cose Che non dico Che non dici Che il tuo sguardo recita Inconsapevole predica Visione di un frammento Che non vuoi accettare

Una lettera d'odio

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Torno adolescente per un secondo, in quello stato in cui inizi a togliere il Velo di Maya e scopri che il mondo non è così bello come ti sembrava. Che non tutte le persone sono così belle come ti sembravano. Aspè, no. Non ne sono mai uscita!!! Cazzo. Nella vita ho commesso tanti errori in buona fede, dopo un'attenta analisi ho scoperto che derivano tutti dalla stessa matrice: mi sono fidata tanto, taaaanto delle persone senza conoscerle. Sulla parola, insomma. Siccome alla gente però piace parlare, mi sono fatta molto male. Don't get me wrong : anche a me piace parlare. Delle cose che mi piacciono, di quant'è bella la luna, di quelle sensazioni dentro di me che non so descrivere ma che mi fanno da benzina per la mia macchina creativa. Ci ho messo tre decadi a capire che questo tipo di discorsi è completamente diverso da quelli di chi invece ama parlare di sé stesso e molto spesso dice cose di cui cerca di convincere l'audience e, soprattutto, appunto, sé stesso. Ho fat

I cambiamenti mi mandano nelle chiavette

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Non so bene come cominciare questo post, già sono nelle chiavette, a dirla tutta. Da un po'. Ma ormai è giunto il momento di ratificare questa curva a gomito verso l'inevitabile nuovo, il futuro che diventa presente, perfettamente rappresentato dal passaggio alla nuova loop station. L'ho chiesta nella mia lettera a Babbo Natale , sì, ci ha messo un po' ma è arrivata, la Boss RC-600, rossa come, appunto, Babbo Natale. Capisci che stai crescendo quando scartare un pacco non ti emoziona più come prima. Non fraintendetemi, sono felicissima della nuova loop station (vi risparmio il pippone tecnico): è piccolissima, ha delle funzioni che desideravo da tempo e mi dà la possibilità di andare avanti, finalmente! Ma avanti in che senso? Facciamo un piccolo passo indietro e dedichiamo un pensiero d'amore a lei, la Boss RC-300. Acquistata usata da un amico che la teneva imballata , nel lontano boh , credo fosse il 2016 o 2017. Dentro di me ho sempre pensato che sarei diventata

Poesia del mese - Marzo 2022

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 Marzo Dopo un anno di lunghe attese Giorni di atmosfere tese Lunghi viaggi di città in paese Torna infine la poesia del mese Con questa quartina ho annunciato, sui social, il ritorno alla poesia del mese. Mi sono fermata a Febbraio 2021 con lo scioglimento dei Daft Punk, evento doloroso dal quale non mi riprendo ancora, ciò nondimeno eccomi di nuovo qui, a scrivere. Vabbè, a chi voglio prendere in giro? Non è per questo che ho interrotto la rubrica. Ho cambiato casa due volte, sono ancora in cerca di una stabilità che forse mai troverò e voglio fare, come al solito, migliaia di cose. Il fatto che io abbia ripreso dimostra, comunque, che la mia determinazione nel fare tutto supererà gli ostacoli organizzativi, ma soprattutto quelli emotivi. Spero. Per ora, ho imparato a fare le cose nonostante i miei problemi emotivi, che è un po' la definizione di adulto che lately imperversa sui social, ed io mi ci ritrovo abbastanza, devo dire. Sì, insomma: il mio concetto di adulto è "bam

L’importanza di dirsi sempre la verità

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Per scoprire che cosa vuol dire veramente avere un punto di vista, sono dovuta passare per una serie di esperienze tortuose. Sono sicura che chiunque si può rivedere in questa frase. La vita è una cosa meravigliosa, la si capisce solo a posteriori, ed è perciò che bisogna fare molta attenzione. Ma a cosa, se tanto le cose le capiamo dopo? Eh boh, mistero della fede. Una cosa è certa: prima o poi qualcosa o qualcuno ci spiegherà qual era la lezione da imparare. Non sono qui per dirvi qual è la lezione che ho dovuto imparare sulla mia vita, o forse in un certo senso sì. Ma più che altro vorrei fare un break down sulla frase con cui ho aperto questa bislacca riflessione. Ultimamente sto leggendo tanto di psicologia, e la parola che mi torna più spesso è proiezione . Che bella parola. Non ho le competenze per spiegarvi in questa sede che cosa significa, però vi dico quello che ho capito io: dal mondo ci ritornano delle immagini, delle suggestioni, delle sensazioni che ci danno molte più i