L’importanza di dirsi sempre la verità

Per scoprire che cosa vuol dire veramente avere un punto di vista, sono dovuta passare per una serie di esperienze tortuose. Sono sicura che chiunque si può rivedere in questa frase. La vita è una cosa meravigliosa, la si capisce solo a posteriori, ed è perciò che bisogna fare molta attenzione. Ma a cosa, se tanto le cose le capiamo dopo? Eh boh, mistero della fede. Una cosa è certa: prima o poi qualcosa o qualcuno ci spiegherà qual era la lezione da imparare. Non sono qui per dirvi qual è la lezione che ho dovuto imparare sulla mia vita, o forse in un certo senso sì. Ma più che altro vorrei fare un break down sulla frase con cui ho aperto questa bislacca riflessione.

Ultimamente sto leggendo tanto di psicologia, e la parola che mi torna più spesso è proiezione. Che bella parola. Non ho le competenze per spiegarvi in questa sede che cosa significa, però vi dico quello che ho capito io: dal mondo ci ritornano delle immagini, delle suggestioni, delle sensazioni che ci danno molte più informazioni su di noi che sul mondo. Ogni volta che qualcosa ci fa arrabbiare, non ci sta dicendo che è oggettivamente negativa, piuttosto ci sta bisbigliando qualcosa sul nostro senso di giustizia, o sulla nostra tolleranza.

Allo stesso modo, se una cosa bellissima appare davanti a noi e ci sentiamo entusiasti, beh, siamo noi che diamo un valore a quella cosa. Se per esempio a te piace molto vedere la gente che si ammazza o che si ferisce a sangue, ho una brutta notizia per te. Potresti essere non tanto sano di mente. Penso che il concetto è abbastanza chiaro, insomma.

Donà, dove vuoi arrivare?

In questi mesi ho cercato di capire quando proietto e quando no. Molto difficile, ma ci si può arrivare. Però è facile capire quando gli altri proiettano su di me. Tipo quando mi accusano di qualcosa che in realtà hanno fatto loro, mentre vivo serenamente
la mia vita scumbinata e mi faccio gli affari miei. Ottimo punto di partenza: è capitato che mi comportassi così? Ovviamente non è sempre questo il caso, potrei maledire il Governo perché piove, anche questa è una sorta di proiezione. Lo so, è più facile fare esempi negativi. A volte però mi è capitato anche di proiettare i miei sentimenti positivi su un qualcosa che tanto positivo non era, e perdere di obiettività nell’analisi di alcune situazioni che avrei dovuto lasciar perdere.

In ogni caso, ho capito che rendersi conto che questa cosa succede, è un fatto molto positivo. Mi chiederai tu, lettore intelligente: come fai a non proiettare allora? Anche in questo caso tento di richiamare esperienze precedenti. Tipo, quando ho visto qualcosa di completamente nuovo e non avevo un’opinione a riguardo, cerco di richiamare quella sensazione e capire cosa è successo perché formassi un punto di vista. Cosa è successo poi? Niente di che. Niente. Questa è la chiave. La chiave è non fare niente, non sbilanciarsi troppo almeno, prima o poi capiremo se quell’elemento che ci dà il tormento ci sta parlando di noi, o è davvero come ci sembra.

Ho capito che è sempre positivo analizzare le sensazioni che riceviamo dalle nostre esperienze, qualsiasi esse siano, e il senso di accumulare dati ed esperienze è proprio questo: sono già stata così? Come esco da questa situazione? Capire dove finisco io e dove inizia il mondo mi colloca nella giusta posizione per cogliere meglio le sfumature, le dimensioni di alcuni eventuali problemi da affrontare. Chiedermi come sono arrivata fino a qui mi è utile per capire come voglio proseguire. Dove mi trovo nel mondo e come partecipo al suo funzionamento? Dov’è che sono difettosa e blocco il meccanismo?

Tutti noi influiamo sul mondo e questo senso di responsabilità dovrebbe aiutarci a funzionare meglio.

Mi piace pensare che il nostro pacchetto sensazioni, o l’istinto, come preferite chiamarlo, nasce perfetto. Bisogna solo imparare a leggerlo, interpretarlo e usarlo come una mappa di navigazione in questo pazzo mondo. L’importante è capire perché certe spie si accendono: è finito l’olio? Ho il freno a mano bloccato? O si è semplicemente guastata la lampadina? Perché tutto funzioni, è importante individuare le cause.

La paura è sempre fondata, l’ansia pure, ma anche l’euforia, l’amore, l’eccitazione. Si fa un gran parlare su come respingere certi sentimenti negativi, magari il meccanismo di proiezione di cui sopra si attiva in virtù di traumi passati, episodi sgradevoli condizionano i nostri comportamenti e ci portano ad “esagerare”. Forse sono romantica e idealista, ma penso che le reazioni siano sempre giuste: ciò che non sempre è evidente la causa, ma semplicemente potrebbe non essere temporalmente connessa alla nostra reazione. Insomma, farsi una semplice domanda fa un’enorme differenza: perché?

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