Si dice che in conservatorio ci siano i fantasmi e che i compositori, quando fanno le clausure, li vedano, li incontrino. Fino ad oggi ho fatto solo un paio di prove in 12 ore, forse non a sufficienza per incontrare gli spiriti di cui, ormai da tempo immemore, si dice vaghino tra i corridoi del San Pietro a Majella. Però quando uscivo dall'aula, in orari fuori dal normale, con il mio foglio in mano, sentivo che qualcosa nell'aria era cambiato. Chissà, forse ero solo tanto emozionata di aggiungere un piccolo step al mio percorso, indipendentemente da tutto. Ero io, da sola, contro secoli di scienza musicale con la quale tanti supercalifragili compositori prima di me si sono confrontati, qualcuno fallendo, pur diventando un grande. O forse era semplicemente strano come non mai uscire dall'aula con il buio, nel corridoio deserto. Per via della pandemia sono stata lontana dal conservatorio quasi un anno. Dal 2003 ci vado tutte le settimane, anche più volte a settimana, con brev